Le domande più frequenti

No, l’Ayurveda è stata definita dall’organizzazione mondiale della sanità “medicina tradizionale” poiché le sue millenarie origini provano empiricamente la sua efficacia.

No, la “medicina Ayurvedica” è una parte di quella grande scienza che è l’Ayurveda, la scienza della vita.
Da ayur = vita o longevità e veda = scienza,l’Ayurveda è anche stile di vita, alimentazione, osservazione della natura, filosofia, psicologia, architettura……comprende tutto ciò che riguarda l’uomo e il suo ambiente.

Scienza spirituale la prima,scienza olistica la seconda, entrambe affondano le proprie radici nella tradizione vedica indiana e hanno come obiettivo comune il bene fisico e spirituale dell’uomo.

Possono esercitarla solo medici, qualificati e specializzati in scuole di medicina Ayurvedica accreditate ECM (decreto legislativo 229/1999).

Esclusivamente nelle farmacie, con prescrizione medica.
Le case farmaceutiche produttrici, siano esse in India o in Italia, sono riconosciute dal ministero della sanità.

No, sono tutte sostanze naturali processate secondo la tradizione ayurvedica e ammesse dalla farmacopea occidentale.

Non è un massaggio, ma è un trattamento, un atto fisico terapeutico, effettuato da un terapista ayurvedico, dietro prescrizione medica. È mirato alla patologia della persona, l’eventuale effetto rilassante e/o decontratturante è solo un aspetto marginale.

Con oli diversi processati con erbe, con polveri e/o paste ottenute da mix di erbe.
Il terapista lavora manualmente o utilizzando i “potali” (fagottini di cotone riempiti di erbe).

Si senza problemi tenendo presente la possibilità di eventuali effetti sinergici o potenziamenti e distanziandone la assunzione di alcuni minuti. Sempre sotto controllo medico.

Qualsiasi patologia sia fisica sia psichica, ovviamente con i limiti che la natura impone a qualsivoglia tipo di terapia. Negli antichi testi di medicina sono descritte tutte le patologie incluso i disordini mentali, le patologie legate al sistema immunitario e ciò che in medicina moderna è lo stress.

Per effetti collaterali si intendono effetti inevitabili e dannosi per il paziente: i farmaci ayurvedici non hanno questa possibilitá poiché all’interno della pianta esistono sostanze antagoniste che modulano gli effetti negativi. Anche i trattamenti non hanno effetti collaterali. Ovviamente non è opportuna, come per la terapia occidentale, l’auto prescrizione.

Possiamo utilizzare piante indiane come piante analoghe mediterranee, l’importante è che ogni ingrediente sia consono alla nostra personale natura.

Nella medicina ayurvedica l’alimentazione è di fondamentale importanza! Il cibo che introduciamo costruisce i nostri organi e la nostra mente. Una alimentazione squilibrata favorisce e mantiene la malattia.

In ayurveda non esistono diete, ma scelte alimentari personalizzate sia che la persona goda buona salute, sia che sia affetta da malattia. L’alimentazione non ė necesariamente vegana, semplicemente ai prodotti animali si preferiscono vegetali, legumi, cereali integrali e riso.

Esistono significativi studi su specifiche patologie che dimostrano l’efficacia dei prodotti della tradizione ayurvedica; l’OMS ha istituito un settore che si occupa di medicine tradizionali; numerose ricerche sono promosse dal National Institute of Health, il maggior ente governativo sanitario degli USA.

L’Ayurveda elenca e classifica le malattie pediatriche e segue lo sviluppo psicofisico del bambino utilizzando rimedi farmacologici quando necessario, approcci più naturali quando possibile. Il proposito è rafforzare il sistema immunitario e sostenere la salute del bambino in ogni fase della crescita. Nella tradizione ayurvedica la salute del bambino inizia dalla salute dei genitori!

In campo oncologico l’Ayurveda rivolge particolare attenzione alla alimentazione personalizzata e offre terapie di accompagnamento mirate alla disintossicazione, ad ottimizzare la reattività soggettiva, a ridurre gli effetti collaterali, a favorire l’efficienza delle terapie convenzionali sulle cellule malate, minimizzando l’effetto su quelle sane.